La cataratta è l’ opacizzazione del cristallino, la lente naturalmente presente all’ interno dell’ occhio che ha lo scopo di mettere a fuoco le immagini osservate sulla retina. L’ occhio può essere paragonato ad una macchia fotografica, dove il cristallino è l’ obiettivo, e la retina è la pellicola fotografica. Quando il cristallino perde la sua normale trasparenza, interferisce con i raggi dell’ immagine osservata, che viene quindi vista offuscata.
COME ME NE ACCORGO? La cataratta può interessare un solo occhio o entrambi. I sintomi tipicamente sono: calo della vista progressivo e lento, alterata percezione dei colori, visione offuscata, aloni intorno alle luci, e difficoltà a vedere di notte. Questo può portare alla conseguente difficoltà nella guida di autoveicoli, nella lettura o nel distinguere i dettagli delle immagini. La cataratta è una patologia tipica dei pazienti più anziani, ma talvolta si sviluppa anche in alcuni soggetti più giovani.
COSA DEVO FARE? Durante la visita oculistica viene valutata l’ entità della cataratta. In caso di significativa compromissione della vista, viene proposto l’ intervento chirurgico.
COME SI SVOLGE L’ INTERVENTO CHIRURGICO? Nella maggior parte dei casi l’ intervento viene fatto senza necessità ricovero, con una anestesia topica, cioè fatta tramite l’instillazione di collirio. L’ intervento viene svolto in sala operatoria, e consiste nella rimozione del cristallino opacizzato (facoemulsificazione), e la sua sostituzione con una lente artificiale (impianto di lente intra-oculare), calcolata «su misura» per l’ occhio. Al giorno d’ oggi la chirurgia della cataratta è molto diffusa, e si avvale di strumentazione estremamente sofisticata e all’ avanguardia; tuttavia non deve essere sottovalutata, e rimane un intervento chirurgico alquanto delicato e preciso.