Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la DMLE in forma avanzata rappresenta la prima causa di cecità legale (perdita della visione centrale) nella popolazione anziana dei paesi industrializzati. In Italia, oltre il 4% della popolazione con più 60 anni è affetta da una forma di DMLE avanzata (dati dello studio PAMDI – Prevalence of Age-related Macular Degeneration in Italy). Nel 2025 circa un terzo della popolazione di molti paesi sviluppati, inclusa l’Italia, avrà più di 60 anni; appare perciò evidente che la DMLE rappresenti un problema estremamente rilevante.
Esistono diverse forme di DMLE, che si distinguono in base ai sintomi e alla severità delle lesioni maculari:
La diagnosi di DMLE può essere formulata solamente dopo una visita oculistica che comprenda l’esame della retina (fundus oculi). Tuttavia questo può non essere sufficiente, soprattutto nei pazienti che presentano alterazioni dell’occhio che rendono difficoltosa l’osservazione della retina (ad esempio la cataratta).
L’esame OCT (Optical Coherence Tomography, tomografia a coerenza ottica) è una tecnica diagnostica veloce, sicura e non invasiva che permette di valutare con precisione lo stato di salute della macula anche nei pazienti affetti da cataratta. Inoltre, quando siano noti fattori di rischio per lo sviluppo della forma avanzata (familiarità per maculopatia, fumo di sigaretta), l’esame OCT permette di identificare precocemente la presenza di lesioni potenzialmente pericolose per la vista (DMLE umida). A seconda della gravità della maculopatia, valutata con l’esame OCT, l’oculista è in grado di consigliare un percorso di diagnosi e trattamento specifico per ogni paziente.
Nella parte superiore della foto, ecco la retina di un paziente con DMLE. Le chiazze giallastre a livello della macula prendono il nome di “drusen”. Nella metà inferiore, la retina dello stesso paziente visualizzata con l’esame OCT.